FRAMMENTI DI UNA STORIA
CAP.1
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Il capitano Raydor era in sala relax, aveva bisogno di un caffè per affrontare la giornata. Sentì la porta aprirsi e con la coda dell’occhio vide entrare il tenente Flynn tutto trafelato. Sharon diede un’occhiata furtiva “Molto elegante.” pensò tra sé. Il tenente era vestito con completo scuro, cravatta e bretelle rosse con camicia bianca.
«Buongiorno capitano Raydor.»
«Buongiorno tenente Flynn.» Disse in modo asettico e sperò che la conversazione finisse in quell’istante.
«Oggi c’era un traffico pazzesco, ci ho messo ben 50 minuti per arrivare in Centrale. Con tutti questi lavori in corso e le macchine …» Silenzio. Sharon continuò a prepararsi il caffè e sperò se ne andasse prima possibile, voleva stare tranquilla e bersi il caffè in santa pace.
«Anche per trovare parcheggio in Centrale ho sudato sette camicie, sono dovuto andare al parcheggio sotterraneo, … non è possibile … basta tardare un momento e …» Flynn si rese conto che parlava da solo. Si tolse il soprabito, l’appoggiò su una sedia e sospirò. Diede un’occhiata furtiva al capitano che era vestita con completo scuro gonna e giacca e la camicetta lilla “Molto elegante.” pensò tra sé.
Sharon lasciò il bancone e si allontanò a sorseggiare il caffè.
Flynn si avvicinò al bancone per prendere la tazza. Fissò le gambe del capitano, erano molto sexy … “Che schianto quella donna! Almeno qualcosa di bello da vedere” pensò tra sé. Prese la tazza e non perse d’occhio quelle gambe strepitose, armeggiò un poco, si versò il caffè bollente, si girò e sospirò. Il capitano Raydor era una bella donna, non c’era alcun dubbio, due gambe strepitose, un culo sodo e tondo, un bel seno, capelli ribelli, un fisico con le forme giuste. Due tacchi strepitosi slanciavano quelle gambe. “Ah che gambe! Che splendida visione!” pensò tra sé Flynn. Un silenzio imbarazzante aleggiava nella sala relax.
Sharon sentì gli occhi del tenente che la fissavano e la cosa era alquanto fastidiosa. Continuò a sorseggiare il caffè, si girò, fissò negli occhi il tenente aspettando che parlasse. Intanto il tenente si era accorto del suo movimento e aveva smesso di fissarla. Sapeva che lo guardava, fece finta di niente, fissò il vuoto e ogni tanto alzava lo sguardo dalla tazza fumante, per poi riabbassarlo con fare indifferente. Silenzio.
«Cosa posso fare per lei tenente Flynn?» Chiese ormai stufa di veder quei due occhi fuori dalle orbite fissi sulle gambe.
«Come? …. Dice a me?» Era stato scoperto «Io … cioè…» si schiarì la voce «Avrei bisogno di un poco di zucchero …» Flynn era imbarazzato.
«Davvero?» Sharon lo fissò «Credevo bevesse caffè nero bollente senza zucchero. Almeno così mi aveva detto l’altra mattina. Ricorda?» Inclinò il capo e sorrise “Idiota” pensò tra sé. Tutte le mattine la stessa scena, si chiedeva dove fosse l’unico neurone del tenente, ma forse lo aveva lasciato a casa.
“Mi hai beccato!” diede un colpo di tosse, deglutì «Ehm sì … è vero ...bevo il caffè senza zucchero, ma stamattina ho bisogno di una carica e …»
«Per cortesia potrebbe smettere di fissarmi le gambe? Grazie.» il tono era indispettito. Dopo una settimana con gli occhi puntati addosso, era ora di finirla. Riprese a sorseggiare il caffè e cercò di ignorare la presenza dell’uomo, che aveva posto una distanza tra loro.
Silenzio.
Andy mormorò delle parole, che potevano sembrare delle scuse, ma si erano ingarbugliate nella lingua, così emise una serie di suoni senza senso. Sharon scosse la testa “Sarà elegante, ma è un idiota!” pensò tra sé. Silenzio. L’atmosfera era tesa e la tensione si tagliava nell’aria.
Andy si avvicinò, come per attirare l’attenzione della donna, diede un colpo di tosse «Dovrebbe sentirsi lusingata … ha due …»
«Ci sta provando, tenente Flynn?» Non gli fece finire la frase. Ormai conosceva a memoria gli spostamenti mattutini del tenente in sala relax, che si muoveva solo per poter rimirare meglio le sue gambe. Doveva ammettere che anche lei non era da meno, lo squadrava ogni mattina. Lo aveva visto nel completo blu, con camicia e cravatta sempre blu e bretelle rosse, nel completo grigio chiaro con panciotto abbinato e cravatta grigia e camicia bianca. Nel completo beige e camicia pannina, con cravatta a motivo geometrico, completo nero con cravatta e bretelle nere su camicia bianca. I completi gli cadevano a pennello, mettevano in mostra il sedere bello sodo e slanciavano la figura. Era un uomo elegante e anche sexy, ma che ci provasse con lei …questa era veramente buona, non poteva credere alle proprie orecchie.
Andy sbiancò, una domanda così diretta lo colse di sorpresa. Appoggiò la tazza sul tavolo, si grattò sotto l’orecchio e si appoggiò al tavolo. La fissò « …uhm …e se anche fosse?» disse con fare indifferente e sfoggiò un sorriso sexy e ammaliante. In fondo, quella donna gli piaceva. Più di una volta guardando quelle gambe si era ritrovato a fantasticare sul capitano Raydor, quella disciplina e rispetto delle regole svaniti in un momento di pura eccitazione …che donna da sogno!
«Tenga le avances per le ragazze disinibite che frequenta.» Il tono era distaccato e freddo “Cretino!” Pensò tra sé. Riprese a sorseggiare il caffè, ma notò che il tenente era ancora lì, a fissarla. Si rassegnò, quella mattina era impossibile bere un caffè in santa pace «Sìììììì ….»
Andy deglutì a fatica, cercò di darsi un tono «Ecco, volevo solo dire che …»
«Ha bisogno di altro, tenente?» Lo interruppe ancora. Era stufa. Quella mattina era cominciata senza pace e poteva solo finire peggio.
Flynn grugnì qualcosa di incomprensibile. Alzò lo sguardo e la fissò «No, capitano. Non ho bisogno di nulla.» Il tono era seccato «Chiara ed esplicita, come sempre. Le auguro buona giornata.» Prese la tazza di caffè e borbottando andò alla scrivania in attesa dell’arrivo di Provenza “Due gambe da sogno, ma sei una strega!” pensò tra sé.
Sharon scosse il capo, diventare rude non le piaceva, ma con certi tipi, non poteva farne a meno. Ecco, un buon inizio di giornata: scosse il capo, prese la tazza e tornò in ufficio.
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«Cosa ti è successo Flynn? Sembri stralunato …»
«Niente, tutto a posto.» si sedette alla scrivania e ripensò a quelle gambe. Scosse il capo e sospirò.
«Il buongiorno si vede dal mattino …» disse Provenza ridendo.
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Sharon sorseggiò il caffè, pensò che forse aveva esagerato con il tenente Flynn, era stata un poco rude. Si ripromise il giorno dopo di essere più gentile, quando sentì bussare alla porta.
«Sì, sergente.»
«Capitano Raydor, ci hanno chiamato per andare su una scena del crimine.»
«Ok, adesso andiamo.» Sharon sorseggiò il caffè e pensò che il buongiorno si vede dal mattino.
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Continua …
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